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In posizione arretrata sul costone settentrionale che domina il bacino esterno del Porto di Miseno è il monumento noto come Piscina Mirabile, denominazione sorta in riferimento alla grandiosità della struttura. Il suggestivo monumento rappresenta il punto di arrivo a Miseno dell’acquedotto voluto da Augusto, realizzato captando le sorgenti in località Acquaro di Serino nella conca dell’alta valle del Sabato, ove doveva servire alla necessità dellaClassisMisenensis. L’imponenza della struttura – lunga m 70, larga 25,5 e alta m 15 – e la suggestione degli ambienti interni, ancora in perfetto stato di conservazione ne fanno uno dei monumenti più famosi e visitati sin dal ‘700. La cisterna aveva due ingressi a gradini, negli angoli nord ovest e sud est, il primo dei quali è oggi ripercorso da una rampa in ferro per l’accesso attuale.Giunti all’interno si ha la sensazione di entrare in una cattedrale sotterranea, a pianta quadrangolare in parte scavata nel tufo, in parte edificata in opera reticolata e sorretta da 48 pilastri,che dividono lo spazio in cinque navate. La cisterna ha una capacità di 12.600 m2 e sorge in altura sul promontorio, probabilmente per sfruttare la pendenza naturale nel sistema di canalizzazioni che irreggimentavano l’acqua.L’invaso veniva periodicamente svuotato e pulito, mediante accesso dalle due scale situate agli angoli e manutenzione della cosiddetta piscina limaria, un bacino profondo 1.10 metri, incavato nel pavimento della navata centrale e munito di bocca di uscita ad un’estremità. L’acqua attraverso dei portelli che si aprono nella volta lungo la navata centrale, veniva sollevata con l’ausilio di macchine idrauliche sulla terrazza di copertura della cisterna, pavimentata in signino, e poi canalizzata. L’adduzione invece avveniva da un condotto posto all’ingresso occidentale. Lungo il lato lungo di nord-est  e addossati alla cisterna si trovano dodici ambienti con copertura voltata a botte,  che rappresentano un intervento di potenziamento dell’impianto idraulico eseguito tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C.

Fu meta privilegiata nelle soste del Grand Tour, fu disegnata anche da Giuliano Sangallo per il suo interesse architettonico, per il suo forte fascino e magnificenza a tutt’oggi rappresenta fra i luoghi flegrei tra quelli principalmente scelti come location di riprese cinematografiche.

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