Sulle grandi arterie extraurbane che convergevano verso la città di Pozzuoli, tuttora esistenti, alla fine del secolo XVI, erano presenti diverse strutture monastiche: sulla via litoranea che conduce a Baia, a nord del borgo e nei pressi della vigna delle “tre colonne” (Macellum – “tempio di Serapide”, sulla attuale via Roma), il convento dei Benedettini della Congregazione di Montevergine, con la chiesa di Sant’Andrea, oggi scomparso; sulla strada che sale al quadrivio dell’Annunziata, che collega Pozzuoli con l’entroterra campano, quello dei Minori Osservanti, con la chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio di Padova; sulla via che si dirige verso la collina della Solfatara, e continua per Napoli, sorgevano ben due conventi. ll primo, nei pressi dell’anfiteatro di età neroniano-flavia, dei Carmelitani, con la chiesa di San Giacomo Apostolo, oggi del Carmine; il secondo, sulla predetta collina, dei Minori Cappuccini, con la chiesa di San Gennaro, ancora funzionante; infine, sulla strada litoranea che collega Pozzuoli con Napoli, appena fuori dalla cinta urbana, nelle vicinanze della “Porta Maggiore” o “Porta Napoli”, in una zona molto importante dal punto di vista urbanistico, si trovava il convento dei Domenicani di San Pietro martire a Napoli, con l’annessa chiesa di Gesù e Maria, oggi del SS. Rosario e San Vincenzo Ferrer.
La presenza del convento domenicano risale al 1509, anno della sua fondazione nei pressi della preesistente chiesa di San Leonardo, poi intitolata a Gesù e Maria. ll 15 agosto 1584 fu costituita in essa la Confraternita laicale del SS. Rosario. La chiesa fu ampliata nella seconda metà
del Settecento e arricchita di pregevoli altari marmorei, di pavimenti maiolicati e di decorazioni a stucco.
ll 7 agosto 1807, con la soppressione dell’ordine dei Domenicani, la cura della chiesa passò al clero diocesano e, nel 1847, il rettore, canonico Isidoro Di Costanzo, introdusse il culto a san Vincenzo Ferrer confessore, che, col tempo, sostituì quello a Gesù e Maria. A ricordo di tale
introduzione, il predetto canonico fece realizzare, nel 1852, un bellissimo trittico maiolicato, sistemato sulla parete esterna verso il corso Matteotti. ll trittico raffigura, al centro, la Crocifissione, a destra, l’Apoteosi di San Vincenzo Ferrer su una veduta di Pozzuoli, e, a sinistra, la
Madonna del Rosario, a ricordo della cinquecentesca Confraternita.
La chiesa fu elevata a parrocchia il 5 agosto 1949, col titolo del SS. Rosario e San Vincenzo Ferrer, ma ebbe il suo primo parrocco soltanto il 1°novembre 1971, don Ambrogio D’Ambrosio, economo curato della stessa dal lo marzo 1954.
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